Amare e’ soffrire.
Se non si vuol soffrire non si deve amare.
Pero’ allora si soffre di non amare,
pertanto amare e’ soffrire, non amare e’ soffrire e soffrire e’ soffrire.
Essere felici e’ amare,
allora essere felici e’ soffrire, ma soffrire ci rende infelici,
pertanto per essere infelici si deve amare o amare e soffrire o soffrire per troppa felicita’…
io spero che TU stia prendendo appunti…(Woody Allen - da Amore e Guerra).
IL DESIDERIO DI SCOPRIRE,
LA VOGLIA DI EMOZIONARE,
IL GUSTO DI CATTURARE...
H. Newtonmercoledì 28 aprile 2010
JUST MARRIED
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domenica 18 aprile 2010
SHOP IN THE CITY
...La superficie trasparente e riflettente della vetrina
mostra l’interno e riflette il mondo esterno.
Il soggetto guarda al di là del vetro ciò che vi è esposto,
nello stesso tempo vede il riflesso della propria immagine
sulla vetrina
ed ancora il riflesso dell’architettura della città,
i piani di rappresentazione si confondono e si sovrappongono.
Il dispositivo di comunicazione della vetrina
ci porta a guardare attraverso il limite del visibile,
entrare ed uscire tra realtà e rappresentazione.La città stessa diviene vetrina
e permette agli individui di utilizzarla al pari di una
scena teatrale,
sulla quale agire e mostrarsiagli sguardi degli altri.
Tiziana Migliati – Sociologa
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mercoledì 14 aprile 2010
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